A Erri De Luca il Premio per la Letteratura Europea

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Erri De Luca

Erri De Luca © litteratures-europeennes.com

Lo scrittore napoletano omaggiato in Francia per l’insieme delle sue opere. Gérard de Cortanze: «è il più grande autore italiano della sua generazione

Venerdi 28 novembre 2014

Lo scorso 22 novembre a Cognac, in Francia, il Premio per la Letteratura Europea 2014 è stato assegnato a Erri De Luca per l’insieme delle sue opere e, più in particolare, per Il torto del soldato. Un libro breve, ma forte, che offre «una profonda e lucida riflessione sulla memoria e la tragedia», spiega nelle motivazioni Gérard de Cortanze, presidente della giuria.

«Erri De Luca – continua de Cortanze – è il più grande scrittore italiano della sua generazione. Dal quartiere popolare di Napoli Montedidio all’azione politica rivoluzionaria, dai suoi soggiorni in Africa o nella ex-Iugoslavia, dove conduceva dei camion per i convogli umanitari, dal suo lavoro nei cantieri nella periferia di Parigi passando per la sua lettura quotidiana della Bibbia, l’ apprendimento dell’ebraico e la pratica intensa dell’alpinismo, è ben altro che uno scrittore prolifico in cui l’insieme della sua opera sembra animata da un soffio poetico potente. Se ama ricordare che la sua lingua materna è il napoletano, e che l’italiano è una lingua imparata, bisogna ricordare che parla correntemente il tedesco, il francese e lo yiddish. Erri De Luca è in un crocevia di mondi, in un crocevia di lingue. Rassembra. Riunisce. Invita a vedere, a pensare, a essere».

Lo scrittore napoletano è molto amato in Francia (ventitré i suoi libri tradotti in francese) e la sua presenza per l’assegnazione del premio a Cognac è stata accolta dal pubblico francese con grande entusiasmo e partecipazione, com’era già accaduto lo scorso aprile all’Escale du livre di Bordeaux.

Intervistato sul rapporto tra la scrittura e l’alpinismo, un’altra sua passione, risponde: «Scrivere è cercare di raggiungere qualcuno, mettersi in contatto con qualcuno. L’alpinismo è invece un atto di isolamento. Scrivere è sperare che, in un altro tempo, in un altro luogo, qualcuno raccolga quelle pagine».

Roberta Gregori (@robegregori)

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